Di un museo della fotografia a Roma si
sente parlare da anni e molte sono state le sedi ipotizzate per
ospitarlo, in diversi quartieri della città che per tradizione,
architettura e perfino progetti, rivelavano una più o meno forte
vocazione per il contemporaneo.
Trascurare la fotografia oggi significa
essere fuori dal tempo. Dell'arte e dell'attualità. La fotografia è,
infatti, uno dei linguaggi forti dell'arte contemporanea, un
linguaggio che mantiene viva la sua capacità comunicativa, evocativa
ed emotiva, in bilico sempre tra l'essere un documento o una vera e
propria opera d'arte.
Roma non poteva non avere un luogo ad
essa deputato, ed ora finalmente grazie ad una delibera ad hoc Roma
Capitale ha deciso di istituire un centro per la fotografia
contemporanea.
La fotografia non è solo uno strumento
caratterizzato da una sufficiente oggettiva obiettività, è anche
uno straordinario medium artistico, strumento che gli artisti hanno
saputo e sanno usare per dare vita a una nuova realtà, creata e
gestita dall'artista stesso e resa disponibile al fruitore grazie ai
nuovi supporti dell'immagine, da quelli tradizionali a quelli
digitali.
Una grande capitale come Roma, con un
patrimonio storico e culturale ineguagliabile, non può fare a meno
oggi di confrontarsi con il contesto europeo.
L'interesse collezionistico e
conservativo del patrimonio fotografico, sia pubblico che privato, si
è affacciato più volte nel corso dell'ultimo secolo, andandosi
sempre a confrontare con le nuove e sempre più raffinate tecnologie
rappresentative, in grado non solo di produrre l'immagine, ma
soprattutto di manipolarla, di ibridarla e di trasportarla in ambiti
culturali e geografici sempre più ampi.
Consapevoli dell'impossibiltà di
pensare, oggi, la fotografia al di fuori del sistema dell'arte, si è
deciso sì di realizzare un museo dedicato esclusivamente alla
fotografia, ma al contempo si mette in rilievo la connessione
logistica, nei propositi, il futuro museo dovrà costruire e
mantenere con altre istituzioni già esistenti, come il MAXXI e il
MACRO.
Alcuni compagni di programma:
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